Lanzarote: alla scoperta dell’isola dei vulcani

Pubblicato il 27 febbraio 2025 alle ore 12:27

Lanzarote è il nero della lava, il bianco delle casette dei centri abitati, il verde dei cactus. Contrasti di colori e panorami mozzafiato. Lanzarote è odore di zolfo, sole e vento. Questo gioiello delle Isole Canarie ha colpito dritto al cuore.

 

Destinazione e soggiorno

Per il nostro viaggio a Lanzarote abbiamo deciso di prenotare un pacchetto Alpitour comprensivo di volo, trasferimenti e soggiorno All inclusive. Siamo partiti da Milano Malpensa con la la Neos Air (che fa parte di Alpitour World), abbiamo trovato i servizi offerti dalla compagnia aerea adeguati alla durata del viaggio (circa 4 ore), il personale disponibile ed il pranzo offerto a bordo discreto. Il pacchetto includeva il soggiorno all’Hotel Sol Lanzarote che si trova nella località di Puerto del Carmen sulla costa meridionale dell’isola. E’ stata la nostra prima esperienza in un villaggio turistico, per cui non abbiamo altri termini di paragone. Nonostante ciò,  per le nostre esigenze anche il soggiorno è stato discreto. Per chi invece vuole organizzare il proprio viaggio in completa autonomia, dall’Italia i voli per Lanzarote sono tantissimi - anche con compagnie low cost. A Lanzarote, ed in generale in tutte le Isole Canarie, il clima è sempre mite ed è per questo che sono una meta gettonata in ogni stagione!

 

Spostamenti 

Lanzarote è un’isola piuttosto piccola, le strade sono facilmente percorribili ed il mezzo migliore per spostarsi è l’automobile. Puerto del Carmen ha rappresentato una scelta strategica per i nostri spostamenti. Per le nostre escursioni abbiamo noleggiato l’auto tramite il car rental CICAR, che offre un servizio comodissimo di consegna e restituzione dell’auto direttamente presso la struttura alberghiera a prezzi vantaggiosi. In generale abbiamo cercato di esplorare l’isola a partire dalla parte occidentale fino alla parte nord-est.

 

Attrazioni ed esperienze

Nell’arco della settimana trascorsa a Lanzarote abbiamo pianificato le nostre giornate cercando di bilanciare la scoperta di questa meravigliosa isola ad ed un po' di relax nel nostro hotel. Abbiamo visitato l’isola nel mese di maggio. Come è noto a Lanzarote (ed in generale nelle isole Canarie) le temperature sono sempre miti. Il vento, a volte molto forte, è sempre presente e rappresenta sia un pro che un contro. Infatti nelle giornate più soleggiate aiuta ad affrontare meglio delle escursioni anche nella tarda mattinata/primo pomeriggio. D’altra parte rende le acque dell’oceano sempre molto mosse, per cui dopo un primo tentativo abbiamo deciso di abbandonare la vita da spiaggia (ma questa è stata una scelta personale). Per tutte le visite abbiamo acquistato i biglietti direttamente all’ingresso dei vari siti di interesse.

Ecco come abbiamo deciso di organizzare la nostra settimana (che possa essere da spunto per il vostro prossimo viaggio a Lanzarote). A seguire un po' di dettagli, considerazioni e sensazioni di tutto ciò che abbiamo avuto la fortuna di vedere a Lanzarote.

 

Giorno 1:

  • Arrivo all’aeroporto di Arrecife e trasferimento a Puerto del Carmen

Giorrno 2:

  • Charco de los Clicos
  • Salinas de Janubio
  • La Geria

Giorno 3:

  • Parco Nazionale del Timanfaya

Giorno 4:

  • Fondazione Cesar Manrique
  • Teguise

Giorno 5:

  • Jameos del Agua
  • Casa de los Volcanoes
  • Jardin de Cactus
  • Antigua Rofera o Stratified City

 Giorno 6

  • Caleta de Famara
  • Lanzaloe Park

 Giorno 7

  • Trasferimento da Puerto del Carmen all aeroporto di Arrecife e rientro

Puerto del Carmen

Ma partiamo dalla zona in cui abbiamo soggiornato: questa è una zona prevalentemente turistica in cui si concentrano tantissime strutture ricettive, non ha particolari attrazioni ma, soprattutto se viaggiate con bambini, è un’ottima soluzione per i suoi servizi e la vicinanza dall’aeroporto di Arrecife. Apprezzerete sicuramente il lungomare su cui fare una bella passeggiata a piedi o con il risciò, fermarvi al parco giochi di Matagorda direttamente sulla spiaggia oppure trascorrere un po' di tempo sulle sue spiagge di sabbia sottile.

 

Charco de los clicos o Lago verde

Ci dirigiamo verso la zona di El Golfo. A pochissimi passi dal posteggio (imposta sul navigatore mirador del charco de los clicos), ci affacciamo su una bellissima scogliera vulcanica: la Cresta del dragon colorao e seguendo un breve percorso finalmente arriviamo alla terrazza naturale: il mirador del charco de los clicos. Qui il famoso lago verde (il cui colore più o meno verde a seconda della luce e delle condizioni atmosferiche è dovuto alla presenza di un’alga chiamata clicos da cui il suo nome) circondato dalla roccia modellata dal vento di Lanzarote, il nero della sabbia e l’azzurro dell’oceano sono uno spettacolo da non perdere.

 

Salinas de Janubio

Queste saline sono nate in una laguna di origine vulcanica che con il tempo l’uomo ha saputo sapientemente sfruttare come fonte di reddito regalando a noi visitatori una vista spettacolare soprattutto al tramonto. Le Saline possono essere ammirate dal mirador appena prima dell’ingresso – da qui potrete rendervi conto delle loro dimensioni - e possono essere visitate esclusivamente con un tour privato. Noi non lo abbiamo fatto ma abbiamo letto tantissime recensioni positive per cui potrebbe valer la pena partecipare.

 

La Geria

Per noi che viviamo nel Chianti Senese l’idea di vigneto è ben diversa da quella che abbiamo trovato qui: un paesaggio unico di terreno lavico punteggiato da viti piantate in delle buche, più o meno profonde, protette dal vento impetuoso di Lanzarote da muretti a forma di semicerchio. Qui nasce principalmente la famosa malvasia vulcanica ed il moscatel. Fermatevi a visitare alcune delle più famose cantine della zona: Bodega la Geria e Bodegas Rubicon. Quest’ultima ci ha particolarmente colpiti, è possibile visitarla liberamente sorseggiando un bicchiere di Malvasia. All’interno si trova il museo della cantina e nei suoi spazi vengono anche allestite esposizioni artistiche temporanee. Nel corso della nostra vacanza abbiamo scoperto che questo sistema di muretti protettivi non viene utilizzato esclusivamente per le viti ma per la maggior parte delle coltivazioni dell’isola ed i muretti a seconda delle circostanze possono essere più o meno alti e non solo a forma di semi cerchio ma anche squadrati.

Montanas de fuego/ Parco Nazionale del Timanfaya

In assoluto il posto più conosciuto dell’isola. Dopo aver letto tante recensioni decidiamo di arrivare di buon’ora, prendere parte ad uno dei primi tour della giornata ed evitare lunghe attese. Trattandosi di un’area protetta, questa è soggetta a strette misure di conservazione e protezione per cui solo alcune zone sono visitabili esclusivamente prendendo parte a tour organizzati. Noi abbiamo scelto il classico tour in autobus attraverso la Ruta de los Volcanes. Arriviamo quindi al primo check point in cui facciamo dalla nostra auto i biglietti per l’ingresso. Qui troverete ad accogliervi El Diablo: l’iconica scultura del cittadino più conosciuto di Lanzarote: l’artista Cesar Manrique. Proseguendo in auto si arriva al posteggio da cui partono gli autobus per il tour. Il tour della Ruta de los Volcanes dura circa mezz’ora durante la quale attraverserete un paesaggio dalle forme surreali difficile da descrivere: il nero dei coni vulcanici, i riflessi color terra bruciata del terriccio, i licheni che spuntano timidamente su un suolo arido ed inospitale. Una audioguida racconta in inglese e spagnolo l’origine de las Montanas de fuego a causa di una colossale eruzione tra il 1730 e 1735 e fornisce informazioni salienti su questo posto spettacolare. All’interno dell’autobus è possibile accedere tramite QR Code alla guida su smartphone in altre lingue per cui il consiglio è di portare i vostri auricolari. L’autobus fa delle soste nei punti più emblematici del parco ma non è possibile scendere. Al termine del tour è possibile assistere a dimostrazioni geotermiche su un piccolo promontorio chiamato Islote de Hilario. Sempre qui si trova il famosissimo ristorante El Diablo progettato da Cesar Manrique la cui particolarità, oltre ovviamente ad un punto panoramico mozzafiato, è un foro verticale nella roccia dal quale fuoriesce il calore del suolo vulcanico che viene utilizzato per la cottura di carne e pesce. Seppur nella sua semplicità questo tour ci è piaciuto tantissimo e ci ha fatto sentire in un mondo quasi extra terrestre, i geyser delle dimostrazioni geotermiche hanno colpito particolarmente G.! Nel tragitto di ritorno abbiamo fatto una piccola sosta all’ Echadero de Camellos, da questa zona (che si trova nel tragitto verso l’ingresso del parco) partono dei tour in dromedario alla scoperta del territorio ai piedi delle Montanas de Fuego. I dromedari schierati hanno incuriosito i bimbi ma a noi sono sembrati un po' sacrificati ed abbiamo scelto di non fare questa esperienza.

Ecco una piccola dritta su El Diablo: la stessa scultura è presente lungo la strada nel tragitto verso il parco ed anche nel posteggio da cui partono gli autobus per il tour, ed al primo check point – punto in cui si acquista il biglietto di ingresso. Proprio qui non essendoci troppa folla avrete la possibilità di fermarvi per scattare delle bellissime foto!

 

Fondazione Cesar Manrique

L’artista Manrique ha lasciato la sua firma praticamente in tutta Lanzarote: tutti i progetti artistici che risaltano le bellezze naturali dell’isola sono opera sua (alcuni dei quali sono descritti in questo articolo), come anche le sculture in ferro battuto che raffigurano i simboli delle attrazioni principali dell’isola (ad esempio la scultura de El Diablo nel Timanfaya) ed ancora i meravigliosi Juguetes del Viento: sculture in ferro in cui elementi come sfere, cerchi e piramidi creano con il vento un movimento armonioso. Li troverete in diversi punti dell’isola tra cui uno coloratissimo proprio all’ingresso della fondazione. La Fondazione, che si trova nella cittadina di Tahiche, era in origine la sua dimora: unione tra natura ed architettura (segno distintivo dell’artista) è stata costruita su una colata lavica. Quello che più ci è piaciuto è stato il piano inferiore in cui diversi ambienti sono stati ricavati da 5 bolle vulcaniche comunicanti. Potreste pensare che questo tipo di esperienza possa essere noiosa per i bambini. Al contrario! G. era proprio sbalordita, non poteva credere che esistessero case come quella! Se viaggiate con il passeggino sappiate che il piano inferiore non è accessibile per cui dovrete lasciarlo al piano superiore.

Teguise

La vecchia capitale dell’isola (oggi è Arrecife). Questa piccola oasi in mezzo all’entroterra di Lanzarote viene invasa da turisti la domenica, giorno in cui si svolge il suo caratteristico mercato artigianale. Ma se come noi deciderete di visitarla in un altro giorno, la troverete quasi deserta. Ad ogni modo a noi è piaciuta ugualmente. Nella piazza centrale circondata da palme, il campanile in mattoni della Iglesia de Nuestra Senora de Guadalupe spicca sul bianco candido delle pareti dell’edificio. Abbiamo passeggiato tra le vie della città, senza una meta specifica ed abbiamo anche trovato un bel parco giochi, vicino al caratteristico mulino di Teguise, in cui abbiamo praticamente trascorso la maggior parte del nostro tempo.

 

Jameos del Agua

Si tratta di un tunnel vulcanico unico al mondo, sempre opera di Manrique. Qui a vari livelli di profondità, spazi come un ristorante ed un auditorium in basalto - che pare abbia un’acustica pazzesca - sono perfettamente integrati nella natura, in pieno stile Manrique. Quello che ci ha colpito di più è il laghetto salato che ospita una specie in via di estinzione, il granchio albino. Potrete giocare con i vostri bambini a chi ne trova di più tra le acque cristalline del lago in contrasto con il nero della lava che lo circonda. Al termine di questo percorso, inizialmente in discesa per poi risalire tra roccia lavica e piante, potrete godere di una vista pazzesca sul giardino e scorgere la costa settentrionale dell’isola. Anche qui l’architettura non consente l’accesso con passeggini.

 

Casa de Los Volcanoes

La troverete al termine del percorso attraverso il Jameos del Agua. Si tratta di uno spazio espositivo e didattico, dedicato alla forza trasformativa dei vulcani. Questo spazio secondo noi è veramente interessante anche se poco fruibile per bambini piccoli, ad ogni modo G. ha apprezzato particolarmente il viaggio dentro al vulcano con la realtà virtuale.

 

Jardin de Cactus 

Qui Manrique ha trasformato una vecchia discarica in un posto dal valore unico: 4500 varietà di cactus provenienti da tutto il mondo convivono qui creando un’armonia di colori e forme di cui è difficile stancarsi. Anche qui il verde delle piante ed il nero della pietra lavica di cui sono costituite aiuole e percorsi è veramente di impatto; il mulino a vento che dall’alto vigila sul giardino rende il tutto perfetto. Il giardino è quasi totalmente accessibile con passeggini. Soltanto il mulino – dal quale si può apprezzare il giardino dalla sua prospettiva migliore – si raggiunge attraverso una scalinata.

 Antigua Rofera 

Conosciuta anche come Stratified City. Si tratta anche in questo caso di formazioni rocciose di origine vulcanica, il vento di Lanzarote con il tempo ne ha modellato le forme creando un paesaggio surreale che sembra quasi la Bedrock dei Flintstones. Il grigio è il colore predominante – piuttosto diverso da quelli visti fino ad oggi nel corso del nostro viaggio. Questo posto è meno famoso rispetto ad altri sull’isola, ma secondo me è assolutamente da vedere.

 

Caleta de Famara

La spiaggia dei surfisti. Qui le onde sono imponenti ed il vento modella le dune dorate regalando un paesaggio veramente particolare. La vista sulla caletta è pazzesca. Ovviamente non eravamo lì per fare surf ma abbiamo trascorso un po' di tempo ad individuare qualche surfista che riuscisse a cavalcare la sua onda migliore!

 

Lanzaloe Park

Sapevate che Lanzarote è la maggior produttrice di aloe vera in Europa? Beh qui non potrete non intuirlo, infatti troverete ovunque nell’isola cartelli che pubblicizzano diversi Musei dell’Aloe (che nella maggior parte dei caso sono gift shop) – uno si trova anche a Teguise. Noi ci siamo spinti in direzione Orzola al Lanzaloe Park: la più grande piantagione di aloe dell’Isola. Qui potrete liberamente esplorare il campo. Troverete principalmente aloe, ma anche argan, cactus e fichi d’india. Infine non potrete fare a meno di tornare a casa senza aver comprato un unguento “miracoloso” al gift shop

Il tempo a Lanzarote è volato. I suoi colori, i panorami, l’architettura di Manrique che abbraccia rispettosamente la natura ci hanno lasciati senza fiato. Abbiamo visto tantissime cose ed altre, altrettanto pazzesche (ma che al momento abbiamo ritenuto non adatte sia per l’età che per l’indole dei nostri bambini) sono nella nostra lista per il prossimo viaggio a Lanzarote! Di quel vento severo che a volte ci ha fatto brontolare resta adesso il bellissimo ricordo degli occhi sbalorditi dei nostri bambini di fronte ai meravigliosi Juguetes del Viento che volteggiano leggerissimi sul cielo azzurro sopra l’isola nera di Lanzarote.

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